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Virginia Lorenzetti: tra evoluzione e trasformazione per un nuovo linguaggio visivo 

La sua arte nasce dall’interazione tra materiali organici e il tempo, riflettendo sulla mutevolezza della materia e sull’influenza dell’ambiente naturale.

Virginia Lorenzetti: tra evoluzione e trasformazione per un nuovo linguaggio visivo  Virginia Lorenzetti: tra evoluzione e trasformazione per un nuovo linguaggio visivo 

Virginia Lorenzetti è una giovane artista italiana che vive e lavora in Germania, dove ha sviluppato una pratica artistica che ruota attorno ai concetti di evoluzione e trasformazione, sia nella forma che nel contenuto. Ha partecipato a mostre, residenze e progetti istituzionali in Italia e all’estero, vincendo nel 2021 il concorso del Ventaglio del Presidente, XII edizione.
Formata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e attualmente impegnata nel Meisterschülerstudium alla Hochschule für Bildende Künste di Dresda, Lorenzetti esplora i processi naturali di trasformazione della materia, concentrandosi in particolare su fibre vegetali e tinture naturali. La sua arte nasce dall’interazione tra materiali organici e il tempo, riflettendo sulla mutevolezza della materia e sull’influenza dell’ambiente naturale. L’artista lavora con processi di capillarizzazione, ossidazione e fermentazione, ottenendo risultati sempre variabili a seconda delle condizioni ambientali, come umidità, temperatura e qualità dell’acqua. Questa ricerca evidenzia il legame indissolubile tra l’arte, l’ambiente naturale e il contesto sociale, sottolineando l’impatto umano sull’ecosistema. Sempre in quest’ottica la Fondazione Creativi Italiani con il progetto dell’Industria 5.0 vuole creare un equilibrio tra tecnologie avanzate e competenze umane, sfruttando l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), la robotica collaborativa e le tecnologie verdi per sviluppare processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.


Untitled (paper), colori naturali, ossidi, cera d’api su carta, 2024 (foto di Giorgio Benni)


Ágrapha


La sua ultima mostra intitolata “Ágrapha” alla Galleria Curva Pura, è stata a cura di Andrea Romagnoli con un testo critico di Angelica Speroni, che abbiamo recentemente intervistato (Leggi qui l’intervista). Questa esposizione romana offre una selezione delle ultime opere della giovane artista emergente, pensate per un intervento site-specific. Il tema centrale della mostra è l’esplorazione dei concetti di evoluzione e trasformazione, che caratterizzano la ricerca artistica della Lorenzetti sia a livello concettuale che formale. Il suo lavoro si concentra sulla documentazione e lo studio dei processi di trasformazione della materia, in particolare l’uso di fibre vegetali e colori di derivazione naturale. Questi materiali, intrinsecamente legati a processi di mutamento, riflettono sull’imprevedibilità dei risultati e sulla relatività del tempo e dello spazio.


Unpredictable Behaviours, carta su mdf, colori naturali, 2024 (foto di Giorgio Benni)


Il libro


Il libro è un altro elemento significativo della sua ricerca, utilizzato come mezzo concettuale e formale. Le sue opere, infatti, spesso si sviluppano come pagine di un libro, dove il ritmo geometrico delle forme prende il posto della scrittura tradizionale. Manipolando elementi grafici e strutturali, l’artista svuota il contenuto semantico, trasformando la scrittura in simboli astratti o fori che perdono il loro significato univoco. Questo approccio invita lo spettatore a riflettere sulla fragilità della parola scritta e del segno grafico, che, come la materia stessa, è soggetto a una continua trasformazione. Una meditazione sulla transitorietà della materia e dell’espressione umana, alla ricerca dell’essenza del cambiamento e del rinnovamento costante, rivelando una visione profonda del rapporto tra l’artista e il mondo che la circonda.


Tell me briefly, carta su mdf, colori naturali, ossidi, 2024 (foto di Giorgio Benni)


In copertina: Vista della mostra “Ágrapha” a cura di Andrea Romagnoli con un testo critico di Angelica Speroni, Roma, 2024 (foto di Giorgio Benni)