Madda Lena: l’arte che trasforma i borghi in incanto
Il suo progetto artistico, che mescola creatività e passione per la valorizzazione del territorio, si concretizza in opere straordinarie: dipinti realizzati con aerografo su vecchi portoni di case abbandonate o ancora abitate.
LETIA: l’artista che intreccia tempo, spazio e connessioni
Il suo approccio, molto personale, consiste nel cercare di ricostruire connessioni e legami attraverso ciò che definisce come “ricucitura” di oggetti e spazi, concetto rappresentato simbolicamente dal “Filo Rosso”.
Simona Di Meo: l’arte al servizio della memoria storica dei luoghi
Il suo lavoro mette in moto dei processi che hanno lo scopo di riattivare la memoria storica ed emotiva del luogo, innescando meccanismi di partecipazione e di dialogo con differenti tipologie di pubblico.
Lara Almarcegui, l’archeologa del presente
Nei suoi progetti su larga scala provoca un dialogo tra i diversi elementi che compongono la realtà fisica del paesaggio urbano, nella sua costante trasformazione attraverso demolizioni, scavi, materiali da costruzione e rovine contemporanee
Alice Pasquini, la street artist che “attraversa” i muri
Partendo da una riflessione sulla trasformazione e il recupero urbano attraverso lo studio di diverse tecniche e la progettazione di opere di arte pubblica vi è una riappropriazione degli spazi, la rivalutazione di luoghi di degrado meno frequentati dalla comunità locale con l’obiettivo di creare luoghi di condivisione e di socialità soprattutto per i giovani. Anche questo aspetto della sua arte si specchia con uno dei temi che sta particolarmente a cuore alla Fondazione Creativi Italiani, ovvero quello della Rigenerazione urbana che metta al centro delle iniziative gli abitanti e le loro esigenze e aspettative
Riconvertire edifici abbandonati in serre? Si può!
Coldiretti Padova, Parco Scientifico Tecnologico Galileo, Advance Srl, Idromeccanica Lucchini Spa, Gentilinidue ed ENEA sono i firmatari del progetto Ri-Genera avviato in veneto, che si occupa di trasformare una fabbrica abbandonata, magari una imprese metallurgica, in un luogo in cui si coltiva frutta e verdura.