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Serena Poletti: spiritualità e saggezza antica per un’arte che parla al cuore e alla mente

Nella sua ricerca del Vuoto e nell’esplorazione del labirinto come simbolo di rinascita, l’artista invita il pubblico a riflettere sull’essenza stessa dell’esistenza, su ciò che è visibile e ciò che non lo è, in un viaggio artistico che è al contempo un cammino interiore.

Serena Poletti: spiritualità e saggezza antica per un’arte che parla al cuore e alla mente Serena Poletti: spiritualità e saggezza antica per un’arte che parla al cuore e alla mente

La ricerca artistica di Serena Poletti, si snoda tra l’esplorazione concettuale del “Vuoto” e la simbolica esperienza del labirinto, attraverso una combinazione di tecnica, filosofia e pratica meditativa. Nata nel 1986, Poletti ha percorso un cammino formativo eclettico che l’ha portata da una laurea in Farmacia a una carriera artistica, studiando all’Accademia di Belle Arti di Venezia e arricchendosi con esperienze internazionali presso l’Accademia di Atene ASFA e il Politecnico di Belle Arti UPV di Valencia. Attualmente sta facendo esperienza nella residenza d’arte al Museo LA Neomudejar di Madrid, mentre al Jardin Botanico de Valencia esporrà in una sua personale, opere della collezione “Silent Forces” prodotta durante la prima pandemia, che rappresentano la vitalità dell’albero di ulivo attraverso la gestualità del segno calligrafico. Nel 2025 parteciperà alla Hybrid Art Fair di Madrid a dimostrazione di una continua ricerca espressiva e creativa che l’hanno posta all’attenzione della Fondazione Creativi Italiani.


IN OUT, inchiostro su carta di riso 20×14 cm 2020


 IN OUT: il vuoto come potenziale estetico


Con il progetto  IN OUT, Poletti riflette sulla natura del “Vuoto” che rappresenta il nucleo concettuale della sua arte. Lontano dall’essere semplicemente un’assenza, il Vuoto per Poletti è un’entità fertile e vitale, uno spazio in potenza che dà origine a ogni manifestazione visibile e invisibile. Questo concetto si manifesta attraverso il contrasto tra bianco e nero, pieno e vuoto, all’interno delle sue opere. L’artista utilizza la carta di riso, la china e il pennello per dare vita a collage che trovano nella calligrafia giapponese – insegnatagli dal suo Maestro, Norio Nagayamauna – una fonte d’ispirazione, creando un equilibrio delicato e meditativo. La tecnica del collage su carta di riso si rivela particolarmente adatta alla rappresentazione del Vuoto come principio attivo, uno spazio che non è statico ma che pulsa, esprimendo un potenziale in divenire. Attraverso questa pratica, l’artista restituisce all’osservatore la bellezza delle forme semplici, immerse in una silenziosa tensione tra presenza e assenza. Un equilibrio di forze contrapposte, un’esperienza estetica e sensoriale, una finestra sull’infinito potenziale dell’esistenza.


IN OUT,  inchiostro su carta di riso, foglia d’oro, 30×40 cm 2020


L’Esperienza del Labirinto e il concetto di Metis


Un altro tema centrale nell’arte di Serena Poletti è quello del labirinto, simbolo antichissimo di morte e rinascita, di ricerca interiore e di scoperta. Per l’artista, entrare nel labirinto significa compiere un percorso di saggezza, imparando a superare gli ostacoli, non aggirandoli, ma usandoli come strumenti per una più profonda comprensione. Qui emerge il concetto di metis, una nozione greca che evoca la capacità di adattarsi con intelligenza strategica alla realtà circostante. Questa filosofia si riflette nelle sue opere come una danza tra forma, gesto e movimento. La mitologia del labirinto diventa così un cammino esistenziale, una prova che richiede elasticità e perspicacia, trasformando l’atto creativo in un’esperienza di esistenza. Per l’artista, muoversi nel labirinto è una condizione ineluttabile, di trasformazione, un atto che conduce simbolicamente alla morte e al contempo prelude a una nuova rinascita.


Metis, 60×60 cm , ceramica 2022


Formazione e influenze: dai Workshop alla Calligrafia Giapponese


Il suo percorso si è arricchito negli anni grazie a collaborazioni e influenze di grandi maestri dell’arte contemporanea. Di particolare importanza per la sua evoluzione artistica sono stati i workshop con l’Istituto di Marina Abramović, icona della performance art, e con la danzatrice e performer giapponese Yumiko Yoshioka. Questi incontri le hanno permesso di approfondire la propria arte dal punto di vista spirituale, spingendola a una maggiore consapevolezza di sé e alla comprensione profonda dei legami tra corpo, mente e creazione artistica. In parallelo, lo studio della calligrafia giapponese con il Maestro Norio Nagayama l’ha portata ad esplorare il valore del gesto meditativo. La pratica della calligrafia si è integrata nella sua arte come uno strumento di contemplazione e concentrazione, un canale attraverso il quale il Vuoto prende forma, manifestandosi come segno tangibile sulla carta. Un’artista che ha saputo unire la tradizione della pittura con una visione filosofica e spirituale della creazione. Le sue opere parlano un linguaggio silenzioso e raffinato, in cui ogni elemento visivo diventa una meditazione sulla realtà e sulle sue dimensioni invisibili. Nella sua ricerca del Vuoto e nell’esplorazione del labirinto come simbolo di rinascita, Poletti invita il pubblico a riflettere sull’essenza stessa dell’esistenza, su ciò che è visibile e ciò che non lo è, in un viaggio artistico che è al contempo un cammino interiore. Trascende le forme tradizionali, attingendo alla spiritualità e alla saggezza antica per creare un’arte che parla al cuore e alla mente. Sospesa tra quiete e dinamismo, la sua arte è un tributo alla potenza della semplicità e della riflessione, un richiamo alla bellezza dell’essenziale e dell’invisibile.