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Luciano Giubbilei: l’arte di fare giardini

I suoi giardini si evolvono attraverso l’esplorazione della spaziatura, del ritmo e della ripetizione di singoli elementi, per creare spazi senza tempo, ambienti multistrato dove cultura e natura sono in stretta comunicazione.

Luciano Giubbilei: l’arte di fare giardini Luciano Giubbilei: l’arte di fare giardini

Luciano Giubbilei è un’architetto di giardini, laureato con lode alla Inchbald School of Design di Londra e vincitore di uno dei più prestigiosi riconoscimenti nel settore dell’architettura del verde: il Chelsea Flower Show della Royal Horticultural Society. La sua attenzione per la bellezza in ogni minimo dettaglio, combinato al saper fare in materia di gardening, sono gli ingredienti del suo successo. Rifacendosi al patrimonio classico di proporzione ed equilibrio del design italiano lo porta al suo massimo splendore. Proprio per questo incarna a pieno la tipologia di talento che la Fondazione Creativi Italiani vuole supportare per un rinascimento della creatività e del patrimonio architettonico, urbano e paesaggistico.
I suoi giardini si evolvono attraverso l’esplorazione della spaziatura, del ritmo e della ripetizione di singoli elementi, per creare spazi senza tempo, ambienti multistrato dove cultura e natura sono in stretta comunicazione. Il suo è un approccio in continua evoluzione, sia in risposta ai singoli clienti che alle caratteristiche uniche del sito, che cerca di creare una connessione emotiva tra il luogo e le persone, valorizzando i materiali locali ed esprimendo il desiderio di connettere le persone alla natura, non solo attraverso piante e fiori, ma attraverso la disposizione spaziale e la sua bellezza.


Kensington Gardens – London è uno dei giardini più piccoli che Giubilei ha realizzato e ha aperto la strada a future collaborazioni con artisti e ha fornito un collegamento simbolico tra i suoi studi e la sua vita di progettista di giardini di successo. ll giardino è stato trattato come una stanza e può essere visto nella sua interezza dallo spazio abitativo principale attraverso una parete di porte scorrevoli in vetro. È stato mantenuto il ciliegio esistente e piantato una siepe scura di Taxus come sfondo neutro alle sculture che incorniciano il giardino con file di alberi intrecciati Pyrus “Chanticleer” piantati tra due siepi di Buxus potate, gli alberi e le siepi sono usati per contenere lo spazio e per incorniciare la composizione scultorea. Lo spazio finale è intimo, le sculture invitano i visitatori a esplorare creando una connessione tra l’interno e il giardino.


Toscana – L’essenza di questo giardino deriva dal modo in cui sintetizza l’autoctono, il tradizionale e il contemporaneo con una comprensione immersiva del contesto storico, architettonico e paesaggistico della Val d’Orcia. Il design è concepito come una sequenza di stanze, ognuna con la propria atmosfera e senso del luogo specifici. Muoversi all’interno e tra i diversi spazi del giardino offre incontri non solo con una varietà di piante, ma anche con espressioni contrastanti di prospettiva, proporzione, volume, ritmo, giunzione e soglia. Incorniciato da siepi di carpini e con un pergolato di glicini e rose disposto lungo l’asse centrale, tra aiuole di ortaggi intervallate da fiori, l’orto trae contaminazioni dall’hortus conclusus medievale e dalla tradizione degli orti inglesi. L’acqua che scorre attraverso una vasca in acciaio aggiunge suono e riflette la luce. Dopo la raffinata delimitazione del cortile e dell’orto, il giardino mediterraneo colonizza organicamente il territorio tra gli edifici, stratificando fiori, arbusti e piante aromatiche poste nella ghiaia, per creare onde dinamiche di colore, consistenza e struttura delicatamente diversi.


Formentera – Spagna Antica fattoria trasformata in agriturismo situata nella parte meridionale dell’isola di Formentera, tra vigneti ondulati. Composta dalla casa principale, da un assortimento di tipici annessi agricoli, da una cantina e da una piscina, l’intento progettuale di Giubbilei era quello di reimmaginare una connessione tra queste entità separate. Con questo in mente, il progetto crea una serie di stanze esterne comunicanti e aree di incontro in cui la famiglia può ospitare eventi o semplicemente consumare un pasto insieme. Questi spazi abbracciano gli edifici, una sensazione accentuata dal modo in cui la spina dorsale principale del verde mira ad attirare questi componenti verso l’interno, verso il cuore della disposizione. Altre aree mirano a promuovere sentimenti di intimità, con uliveti densamente piantati che favoriscono la privacy. Più lontano dalla casa si estendono un frutteto, un vasto orto e sezioni di vigneti appena piantati.


Marocco – Combinando la storia del paesaggio e sovrapponendo il suo interesse progettuale per la disposizione spaziale, antichi uliveti sono sostituiti da un moderno parterre di erbe Penniseteum e rose marocchine dai colori caldi. Questi profumano l’aria notturna. Fedele al suo stile, le siepi e l’arte topiaria sono caratteristiche, ma qui vengono selezionati melograno e plumbago invece di tasso o bosso. Intorno alla casa è piantato un intimo cortile di aranci e ovunque sono presenti materiali locali, come l’intonaco liscio Tadelakt. È un luogo magico, soprattutto nella calda luce rossa del sole al tramonto.