Irene Fenara, identità e visibilità nell’epoca delle rivoluzione digitale
Uno degli aspetti distintivi del lavoro di Irene Fenara è l’uso delle telecamere di sorveglianza. L’artista utilizza queste tecnologie non solo per catturare immagini, ma anche per riflettere su temi come la privacy e il controllo
Irene Fenara è una giovane artista italiana che sta rapidamente guadagnando riconoscimento per il suo lavoro innovativo nel campo della fotografia e delle nuove tecnologie. Nata a Bologna nel 1990, Fenara ha conseguito la laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città natale. Sin dall’inizio della sua carriera, ha mostrato un forte interesse per le immagini e i processi visivi, esplorando le potenzialità del medium fotografico attraverso un approccio sperimentale. Uno degli aspetti distintivi del suo lavoro è l’uso delle telecamere di sorveglianza. L’artista utilizza queste tecnologie non solo per catturare immagini, ma anche per riflettere su temi come la privacy e il controllo. Una riflessione attualissima, quella del ruolo dell’artista nell’epoca della rivoluzione digitale che la Fondazione Creativi Italiani itiene utile e necessaria. La sua serie “Self-Portrait from Surveillance Camera”, ad esempio, consiste in autoritratti catturati da telecamere di sicurezza pubbliche, sollevando interrogativi sull’identità e la visibilità nell’era della sorveglianza di massa. L’opera porta le tracce di un movimento, quello dell’artista che dallo studio si reca davanti alla telecamera di sorveglianza per poi salvare l’immagine che la ritrae prima che il flusso continuo la cancelli 24 ore dopo. Lo sguardo dell’artista, rivolto verso l’obiettivo, diventa un atto di resistenza per imporre la propria identità sul mondo controllato. E’ un punto di vista ribaltato che però ci fa riflettere sul rapporto sempre reversibile tra chi osserva e chi viene osservato.
Self Portrait from Surveillance Camera, 2018, digital print on fine-art Hahnemühle Photo Luster paper, 31×41 cm
Ha esposto le sue opere in numerose mostre sia in Italia che all’estero. Tra le sue esposizioni più significative si annoverano quelle presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. La sua capacità di combinare estetica e concettualità ha attratto l’attenzione di critici d’arte e curatori rendendola una delle voci emergenti più interessanti del panorama artistico contemporaneo. Oltre alle installazioni e alle esposizioni, Fenara è attiva anche nel campo della didattica, conducendo workshop e laboratori che mirano a esplorare le intersezioni tra arte e tecnologia. La sua pratica artistica non si limita alla produzione di opere, ma include anche una riflessione continua sui mezzi e sui metodi utilizzati, ponendo domande sul ruolo dell’artista nell’era digitale. In sintesi, Irene Fenara rappresenta un esempio brillante di come le nuove generazioni di artisti italiani stiano ridefinendo i confini dell’arte contemporanea. Con la sua capacità di interrogare criticamente le tecnologie del nostro tempo e di utilizzarle per creare opere potenti e provocatorie, Fenara continua a sfidare e a ispirare il pubblico con la sua visione unica.