Francesco Simeti: arte, ambiente e critica sociale
Simeti ricostruisce la realtà, smontando e ricomponendo frammenti di immagini per creare nuove storie e prospettive. Il suo lavoro è un invito a guardare oltre la superficie e a riflettere su come le nostre azioni quotidiane influiscano sul mondo che ci circonda
Francesco Simeti è noto per la sua capacità di combinare estetica e impegno sociale attraverso l’arte. Nato a Palermo nel 1968, si è affermato nel panorama artistico internazionale grazie alla sua abilità nel manipolare immagini e spazi, trasformando ambienti comuni in potenti commenti visivi sulle tematiche ambientali e sociali. Il suo lavoro è caratterizzato dall’uso di collage, installazioni e video che esplorano il rapporto complesso tra uomo, natura e società. Utilizza immagini preesistenti, tratte da fonti diverse come riviste, libri o internet, che riorganizza in nuove composizioni, creando narrazioni visive che affrontano temi come la distruzione ambientale, l’inquinamento e la perdita della biodiversità. Consapevole di queste rilevanti criticità per il nostro Pianeta la Fondazione Creativi Italiani ha dato vita, grazie ad una idea della Presidente, la Dott. Vanna Fadini, al progetto “La Scuola della Terra” e la sua Summer School, che si configurano come un importante agente per la Transizione Ecologica e la Transizione Digitale, contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico del settore Agrifood nei territori di interesse, nella prospettiva della Sostenibilità e dell’Economia Circolare.
Francesco Simeti, Fire, Print on linen, 66.9 x 47.2 in
Fire
L’opera intitolata “Fire” è una stampa su lino di dimensioni 66.9 x 47.2 pollici, presentata all’interno della sua mostra “Refugium” presso l’Assembly Room di New York. Quest’opera fa parte di una serie di lavori in cui Simeti esplora temi legati alla natura, all’ambiente e alla critica sociale. In “Fire”, come nelle altre opere della mostra, l’artista crea un paesaggio complesso e stratificato, in cui elementi naturali come flora autoctona ed esotica vengono inseriti in contesti ambientali sfidati dalla guerra, distruzione e cambiamento climatico. L’opera non si limita ad essere visivamente affascinante, ma invita lo spettatore a riflettere sul proprio ruolo nell’interazione con la natura e sulle conseguenze delle azioni umane. Simeti utilizza un processo di collage digitale, attingendo da un ricco archivio di illustrazioni botaniche e immagini trovate nei media, che manipola e sovrappone per creare un paesaggio che è al contempo naturale e artificiale, reale e immaginario. In questo modo, l’artista sfida la percezione superficiale delle immagini, spingendo a un’esplorazione più profonda del significato dietro la bellezza ornamentale L’opera si inserisce nel più ampio discorso di Simeti sulla responsabilità individuale nella protezione dell’ambiente e sulle scelte esistenziali e politiche che compiamo quotidianamente.
Progetti di arte pubblica
Francesco Simeti ha partecipato a numerosi progetti di arte pubblica, nei quali ha trasformato spazi urbani in riflessioni artistiche sulla società e l’ambiente. Un esempio significativo è il progetto “Natural Theatre” realizzato a New York, dove ha trasformato una stazione della metropolitana in una foresta artificiale, creando un contrasto tra il mondo naturale e quello costruito dall’uomo. Questo tipo di interventi non solo abbelliscono gli spazi pubblici, ma stimolano anche una maggiore consapevolezza riguardo alle questioni ambientali tra coloro che li vivono quotidianamente. Simeti ricostruisce la realtà, smontando e ricomponendo frammenti di immagini per creare nuove storie e prospettive. Il suo lavoro è un invito a guardare oltre la superficie e a riflettere su come le nostre azioni quotidiane influiscano sul mondo che ci circonda. Una sfida a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente e la società.