Francesca Pasquali: quando l’arte reinventa il mondo
La Fondazione Creativi Italiani ammira e supporta la sua indagine artistica, che intreccia organico e inorganico, natura e cultura, creando opere che ridefiniscono l’estetica dei materiali di scarto e industriali a favore della sostenibilità.
Francesca Pasquali, artista bolognese di fama internazionale, incarna perfettamente il concetto di arte come parte integrante della vita quotidiana, come suggerito da una celebre frase di Picasso: “L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo”. Il suo lavoro è rappresentato in esclusiva dalla Tornabuoni Art, galleria nota a livello internazionale e di prestigioso rilievo, con sedi a Firenze, Milano, Parigi, Crans-Montana e Forte dei Marmi, ma la sua produzione artistica ha radici profonde nel territorio in cui è cresciuta. Pasquali ha scelto di trasformare il podere di famiglia, situato sulle colline bolognesi, in una casa-studio, dove la sua vita e la sua arte convivono in simbiosi. La Fondazione Creativi Italiani ammira e supporta la sua indagine artistica, che intreccia organico e inorganico, natura e cultura, creando opere che ridefiniscono l’estetica dei materiali di scarto e industriali a favore della sostenibilità. La sua ricerca è caratterizzata dalla capacità di trasformare questi materiali in installazioni tridimensionali, a volte rispondenti al sito in cui sono inserite, coinvolgendo il pubblico non solo visivamente, ma anche sensorialmente. Come afferma Pasquali stessa: “Possiamo conoscere quello che ci circonda solo attraverso i sensi“, una filosofia che guida ogni aspetto del suo lavoro.
Plastic Plot 2022 Torrione Visconteo Parma ©FPA Archive foto Fabio Mantovani
Metamorfosi
L’artista trasforma materiali plastici e industriali, in opere policrome e mutevoli che sfidano la percezione dello spettatore, il quale è chiamato a interagire attivamente con esse. La manualità e il processo creativo diventano fondamentali, con l’artista che ripensa continuamente l’esistente, sottolineando come “il processo creativo sia più entusiasmante del prodotto finito“, un’esperienza dinamica che a volte porta l’opera a mutare forma durante la sua realizzazione. Le opere di Pasquali non sono semplici oggetti che abitano uno spazio; esse diventano veri e propri “environment” che dialogano con l’architettura circostante, agendo come una “pelle” che avvolge, dove la tridimensionalità è il linguaggio per avvicinarsi alle persone, invitandole a una reazione emotiva e sensoriale.
Licheni 2022, riserva sperimentale Montebello Modigliana – ©FPA Archive Foto Fabio Mantovani
Labirinto
Un esempio eclatante di questa pratica è “Labirinto” (2020), una monumentale installazione site-specific nel complesso Unipol a Bologna. Espandendosi per tutto il piano 25 dell’edificio CUBO, “Labirinto” trasforma lo spazio in una sorta di foresta artificiale composta da morbidi filamenti di setola verde, che vibrano al passaggio dei visitatori, creando un’interazione diretta tra spettatore e opera. Questa fusione tra natura e artificio, tra sostanza vivente e plastica industriale, rappresenta perfettamente il dialogo tra opposti che caratterizza la visione artistica di Pasquali. Emerge una tensione dove la vita stessa sembra nutrire e far crescere l’opera in modo perpetuo. L’artista modella e assembla la materia, creando installazioni che possono continuare a espandersi e trasformarsi, invadendo lo spazio e attivando una percezione aptica che stimola il desiderio di esplorare con gli occhi e con il tatto. Le sue opere diventano abitacoli e giacigli che invitano a una contemplazione attiva, come nelle serie “Frappe” e altre sculture che suggeriscono la possibilità di una crescita continua. Sono dispositivi visivi e relazionali che permettono nuove interpretazioni della realtà, trasformando il familiare in straordinario e ricordando l’importanza di non lasciarsi sopraffare dalla routine per guardare il mondo con occhi nuovi.
Labirinto, 2020, setole plastiche verdi e piante, struttura metallica a labirinto, installazione ambientale immersiva / green broom bristles and plants, labyrinth metallic structure, immersive environmental installation, CUBO in Torre Unipol, Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Bologna. Courtesy FPA Francesca Pasquali Archive. © Fabio Mantovani
Immagine in copertina: Ritratto Francesca Pasquali – Foto di Fabio Mantovani ©FPA Archive