Andrea Conte, scienza e arte al servizio del pianeta
Andrea Conte in arte Andreco è un artista multidisciplinare con un background in ingegneria ambientale. Le sue opere spaziano dalla street art alle installazioni site specific, e trattano temi come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e la sostenibilità urbana, gli stessi che la Fondazione Creativi Italiani porta avanti con i suoi progetti: Industria 5.0, La Scuola della Terra, la sua Summer School e la Rigenerazione urbana.


di Vittorio Zenardi
Andrea Conte in arte Andreco è un artista multidisciplinare con un background in ingegneria ambientale. Le sue opere spaziano dalla street art alle installazioni site specific, e trattano temi come il cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e la sostenibilità urbana, gli stessi che la Fondazione Creativi Italiani porta avanti con i suoi progetti: Industria 5.0, La Scuola della Terra, la sua Summer School e la Rigenerazione urbana. Quest’ultima consente di conseguire una migliore qualità della vita, nella prospettiva strategica della sostenibilità ambientale e sociale, della circolarità dei processi produttivi e di consumo e della transizione ecologica. Andreco utilizza spesso materiali riciclati e tecniche ecologiche nelle sue opere che sono veri e propi tributi all’ecosistema.

CLIMATE 04 – SEE LEVEL RISE – VENICE
Climate Art Project è un progetto multidisciplinare tra arte, scienza e attivismo, ispirato alle più recenti ricerche scientifiche e sociali sui cambiamenti climatici. Il progetto, è iniziato a Parigi, nel 2015, durante la conferenza Cop21 sui cambiamenti climatici, l’Accordo di Parigi e la Marcia globale per il clima. Il Climate Art Project è composto da una serie di interventi avvenuti in diverse città del mondo; lo scopo del progetto è aumentare la consapevolezza sul riscaldamento globale e diffondere soluzioni basate sulla natura e le migliori pratiche per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico.

La Climate 03 Desertification in Puglia, a cura di Pigment Workroom, riguarda l’accelerazione della il fenomeno della desertificazione dovuto ai cambiamenti climatici, qui l’artista ha realizzato un wall painting ispirato alle mappe della desertificazione e dedicato al fiume Tiblis che sta lentamente scomparendo. Il progetto rappresenta la perfetta sintesi della visione artistica di Andreco, nei temi trattati, sempre legati alla natura ed al complicato rapporto tra questa e l’essere umano, così come nell’approccio multidisciplinare che accompagna l’autore nelle sue produzioni. Questa terza tappa è inevitabilmente legata all’ambiente di lavoro, la Puglia infatti è a tutt’oggi considerata un area a rischio essendo fortemente soggetta a siccità e desertificazione. Il disequilibrio è causato da una disomogenea distribuzione delle risorse idriche, in aggiunta all’alterazione delle precipitazioni dovute ai cambiamenti del clima. Al tempo stesso, la scelta di utilizzare delle inedite campionature di rosso, in aggiunta al grigio, è figlia delle mappe che evidenziano le aree soggette a desertificazione. L’intervento come detto, trae spunto dal fiume Tiblis, piccolo torrente roccioso sul quale sorge Bitonto, ma è anche un omaggio ai lavoratori agricoli, alla continua lotta per rendere fertili queste terre.